Biologi per un giorno: una giornata tra scienza, natura e tanta curiosità

Studiare i molluschi sui libri è interessante, ma viverli da vicino è tutta un'altra storia!
Per questo, le nostre classi terze hanno lasciato per un giorno i banchi di scuola e sono saliti sul treno direzione Cattolica per partecipare a un'iniziativa unica: "Diventa biologo per un giorno".
Un progetto pensato per approfondire il programma di scienze in modo concreto, divertente e sorprendente.
Alla scoperta dei molluschi in riva al mare
Ad accoglierci al binario c'è Tiziana, la nostra guida speciale.
Insieme a lei, raggiungiamo la spiaggia dove inizia la nostra avventura scientifica.
Armati di schede per registrare i ritrovamenti, spazzolini, calibri e una guida visiva dei molluschi marini, ci lanciamo alla ricerca di bivalvi e gasteropodi.
Il primo dato sorprendente?
Quanti molluschi si trovano sulla spiaggia in questa stagione!
Una varietà incredibile di conchiglie, forme, colori e dimensioni.
Tiziana ci spiega che d'estate, per rendere la spiaggia più "bella" ai turisti, i bagnini raccolgono conchiglie e residui naturali, ma in realtà quelle meraviglie fanno parte dell'ecosistema e sarebbe meglio lasciarle dove sono.
I biologi, infatti, per raccoglierle devono chiedere ogni anno un permesso alla Capitaneria di Porto.
Il laboratorio: dal campo alla lente d'ingrandimento
Dopo la raccolta e la catalogazione delle specie trovate, ci spostiamo in laboratorio.
Lì, grazie agli stereoscopi, possiamo osservare da vicino dettagli straordinari: la sabbia, le conchiglie, i tentacoli della seppia, la pelle del calamaro, i piedi della cozza.
Perfino il contenuto dello stomaco di un calamaro: un pesciolino intero!
Tante delle informazioni sui molluschi le avevamo già incontrate a scuola, ma vederle applicate nella realtà ci ha aperto un mondo.
Abbiamo imparato la differenza tra bivalvi e gasteropodi, osservato le strategie di difesa, la struttura del mantello e scoperto curiosità incredibili, come la resistenza dei denti della patella, utilizzati per produrre gli scudi protettivi degli artificieri.
Scienze con i piedi nell'acqua (e un ghiacciolo in mano)
Dopo il laboratorio, ci aspetta un picnic sulla spiaggia, qualche gioco all'aria aperta e un bel momento rilassante con i piedi nell'acqua.
Prima di rientrare a casa, ci concediamo anche un ghiacciolo per rinfrescarci.
E durante il viaggio in treno?
La maestra Lisa ci legge un racconto mentre, stanchi ma felici, ci godiamo gli ultimi momenti di questa splendida giornata.
Una scienza che si vive
Esperienze come questa danno un senso profondo a quello che impariamo a scuola: ci aiutano a trasformare le nozioni in consapevolezze, i nomi nei libri in organismi reali, la curiosità in competenza.
Essere biologi per un giorno non è stato solo un esercizio di scienze, è stato un invito a osservare il mondo con occhi nuovi.
E, a giudicare dai sorrisi dei nostri giovani esploratori, l'invito è stato accolto a pieno.